il mistero del castel dell'ovo

il mistero del castel dell'ovo

Castel dell'Ovo ha origini antichissime, in quanto il suo primo nucleo risale al "Castellum Lucullanum", era la villa del famoso e ricco patrizio romano "Lucio Licino Lucullo". Nel V secolo i resti della villa di Lucullo vennero occupati da alcuni eremiti, nel 476 fu trasformato in una prigione personale per l'ultimo imperatore romano d'occidente "Romolo Augusto" da

Odoacre. Nel IX secolo l'isoletta del castello, sulla quale fino ad allora erano stati costruiti solo pochi monasteri, fu attaccata dalle truppe del duca Sergio, che saccheggiarono i monasteri e costrinsero i monaci ad andarsene. Successivamente Ruggiero il Normanno vi riunì il parlamento, in quella che ormai era divenuta una fortezza. Già il nome che si attribuisce è ricco di mistero, si dice che forse è per la forma perimetrale a forma di uovo. Un'altra storia più esoterica ci racconta che 1370, si diffuse a Napoli che il poeta Virgilio fu ad affibbiargli taledenominazione.Anche egli, fu vittima del "pacco" napoletano. Credendo di fare il solito affare si fece fare uno scartiloffio (manovra truffaldina intesa ad affibiare carta straccia invece di buona carta moneta) da tre napoletani che gli vendettero un'uovo dicendogli che era magico e che, chi lo possedeva avrebbe avuto la vita eterna a patto di pronunciare la formula secreta "aglio, fravaglio, fattura ca nun quaglia, corna bicorna, cap'alice e capa d'aglio" e nasconderlo in un luogo irraggiungibile poichè la vita del possessore era legata alla sua integrità. Virgilio nascose l' uovo (contenuto in un fiasco o in una caraffa di vetro a sua volta all'interno di una gabbia in ferro) e dopo aver pronunciato la formula magica fece murare l'uovo nelle fondamenta del castello stesso avvisando i curiosi ed i male intenzionati che la rottura dell'uovo avrebbe causato il crollo prima del castello e poi di tutta la città.
Sotto il regno, prosegue la leggenda, di Giovanna I d'Angiò (1326 - 1382), l'uovo si ruppe e il castello irrimediabilmente crollò, ma fu la regina stessa a farlo ricostruire sostituendo un altro uovo a quello rotto. Un altro testo leggendario vuole invece la città di Napoli posta interamente su un uovo.
Un altro testo ancora parla della presenza di due castelli, entrambi circondati interamente dal mare, ognuno posto su un uovo. Un giorno una delle due uova fu incautamente rotta da un tale, causando così il crollo del rispettivo castello. Rimase l'altro uovo, sul quale il sopravvissuto castello ancora oggi si ergerebbe. Nel periodo dei vicerè spagnoli il castello fu usato come carcere, ed anche qui c'e' una leggenda narra che alcune persone, affermano di aver visto e udito, il famoso fantasma del "cavaliere dal braccio spezzato", correre intorno alle mura di cinta del castello, le testimonianze raccontano di un uomo che corre ed entra nelle mura di cinta. Altre persone parlano di lamenti provenienti dai sotterranei del castello, nei quali sono scomparsi parecchi prigionieri, probabilmente, o in qualche modo riuscivano a scappare, oppure fu la marea che alzandosi entrava nei sotterranei del castello uccideva, per poi portar via i corpi con il ritirarsi delle acque. Si parla però di alcune guardie che trovarono brandelli di carne umana, sempre nei sotterranei del castello, si cominciò a parlare allora del "mostro del castello", la gente pensava che ci fosse un coccodrillo, o qualcosa di simile nascosto nei sotterranei.Durante i moti scatenati da Masaniello dal castello fu bombardata la città, sempre in quel periodo il castello fu ricostruito per l'ennesima volta, l'ultima ricostruzione fece perdere al castello quello che rimaneva del vecchio aspetto medioevale. Tra le sue mura riposano sia la presunta fondatrice di Napoli (La Sirena Partenope), sia le spoglie di Santa Patrizia. 
La storia di un naufragio vede protagonista Patrizia, discendente di Costantino, che approdò a sulle coste di Napoli mentre era in fuga dall’imperatore che l’aveva promessa in sposa contro il suo volere. La fanciulla aveva fatto voto di castità per dedicare la sua vita ai bisognosi e sfidò una violenta tempesta pur di mantenere la sua promessa. Approdata a Napoli, diede tutte le sue ricchezze ai poveri e si rifugiò nelle grotte dove visse con le consorelle.
Un'altra leggenda è quella di Nicolò, un ragazzo mezzo uomo e mezzo pesce, che riusciva a vivere sul fondo del mare e riportava in superficie misteriosi tesori. Il re, incuriosito dalle scoperte del ragazzo, lo incitava a immergersi per ritrovare gemme e coralli nei relitti di navi sommerse. Sembra che Nicolò avesse un trucco per raggiungere le profondità marine: si faceva ingoiare da grossi pesci e squarciava loro il ventre per uscire per inoltrarsi in grotte e cunicoli sotto l’isolotto del Castello. Il suo destino resta avvolto dal mistero: un giorno egli non riemerse più dall’acqua.

Inserito da Cristina Genna Blogger

 

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