Antiche mappe misteriose

Antiche mappe misteriose

Ci sono molte leggende che circolano su delle antiche mappe misteriose che mostrerebbero Terre allora sconosciute, come l'Antartide. Ecco in breve quello che si dice su queste mappe.

Una nota mappa misteriosa è la carta geografica di Oronteus Finaeus del 1531 che fu copiata da antiche mappe a loro volto copiate da mappe antiche. L’Antartide presenta l’indicazione di pianure, montagne e fiumi, e non è coperta da ghiacci. Proprio il ghiaccio ha impedito fino al 1820 la scoperta dell’Antartide e solo dal 1949 si è incominciato a conoscere cosa ci fosse sotto la calotta ghiacciata antartica. Infatti le montagne, le pianure ed i fiumi dell’Antartide riportati da questa mappa così come erano configurati comparirono anche nello studio geologico del 1949, con il quale coincidevano. Ma una cosa ancora più sconvolgente di questa mappa è che l’Antartide si trova esattamente dove si sarebbe dovuto trovare prima del cataclisma globale. Tuttavia, secondo alcuni quello rappresentato non è l'Antartide.
Ci sono altre mappe geografiche antiche che mostrano l'Antartide libero dai ghiacci. La prima mappa da citare è il planisfero del 1508 attribuito al cartografo Francesco Rosselli, mostrante sorprendentemente l’Antartide più o meno come la conosciamo oggi, rappresentata addirittura con ampie zone di verde e perfino con l’apparente indicazione di siti notevoli e forse finanche di città. Non vi è nessun dubbio che tale carta sia stata copiata da carte geografiche originariamente redatte in un epoca precedente del cataclisma globale, quando l'Antartide era privo di ghiacci ed evidentemente abitato. 
La seconda mappa geografica da citare è quella di Piri Reis del 1513, che fu tracciata sulla base di antiche mappe a loro volta copiate da altre antiche mappe. La carta geografica mostra l’Africa, il Sudamerica e quella che sembra una parte dell’Antartide con un’approssimazione di mezzo grado, accuratezza impossibile fino alle esplorazioni 1770, nonché fino alla scoperta dell’Antartide del 1820. La parte dell’Antartide è mostrata nella mappa senza i ghiacci, esattamente come doveva essere il continente antartico prima della glaciazione, e sono presenti strane anomalie. Infatti, il contorno della costa sud-americana e l’idrografia continentale disegnata sono coerenti con il paesaggio che doveva presentarsi prima della catastrofe globale. Inoltre viene riportata un’isola di grandi dimensioni, oggi sommersa, mentre le Azzorre sono molto più estese di oggi, evidentemente per il livello del mare in epoca glaciale. Lo studio della mappa evidenzia che essa faceva parte di un planisfero ottenuto attraverso una proiezione azimutale equidistante, centrata nei pressi del Cairo. Quindi sembra che la civiltà che disegnò la mappa originale risiedesse in Egitto. 
Una mappa che mostra parti intere simili a alla mappa di Piri Reis, compresa la parte che sembra raffigurare l'Antartide, è il planisfero portoghese di Lopo Homen del 1519, probabilmente copiata dalle stesse fonti. Un'altra mappa da citare è del 1665, quando un prete gesuita tedesco, Athanasius Kircher pubblicò Mundus Subterraneus, un grosso libro che contiene la riproduzione di una antica mappa egizia di Atlantide, in cui purtroppo il prete gesuita mette Atlantide in una posizione sbagliata, troppo in alto, poiché interpreta male i riferimenti egiziani della mappa, come il fatto che per gli egiziani il nord era il sud, cioè la direzione in cui scorreva il Nilo. Il misterioso continente disegnato potrebbe essere l'Antartide prima del cataclisma globale.

In conclusione, abbiamo quindi delle importanti mappe misteriose? La risposta è NO! Ancora una volta utilizzando la fantasia si è cercato di vedere quello che non esiste.
 

La verità sulle antiche mappe misteriose

 

Esiste un'inchiesta ben fatta che dimostra chiaramente ciò che il mondo scientifico sa da tempo sulle antiche mappe misteriose. Nei link che seguono trovate un'inchiesta minuziosa che ben dimostra come si sia cercato di sfruttare le mappe antiche per creare falsi miti e falsi misteri, cioè ancora una volta si è usata la fantasia per vedere ciò che non esiste.

 

 

 

 

LA CARTA DI ORONTIUS FINAEUS (Oronce Fine)

Un'altra famosa mappa, considerata da Graham Hancock e altri appassionati di "misteri" la prova che l'Antartide era già conosciuta secoli prima della sua effettiva esplorazione ed era già stata misurata in modo preciso è quella pubblicata nel 1531 da Oronce Fine (chiamato Oronzio Fineo in italiano e Orontius Finaeus in latino), un importante matematico che disegnò anche carte geografiche basate su studi geometrici dei diversi tipi di proiezione sferica o cordiforme.

Questa carta raffigura attorno al polo sud un grande continente chiamato "Terra Australis". Ma anche in questo caso, anzi, soprattutto in questo caso dovrebbe apparire molto evidente che questo continente, chiaramente separato dall'America del Sud dallo stretto di Magellano, non è l'Antartide ma la rappresentazione di una terra mitica, composta unendo le poche informazioni reperibili sulle terre da poco raggiunte all'estremo sud del mondo conosciuto.

LA "TERRA AUSTRALIS INCOGNITA"

Sono moltissime infatti le mappe che raffigurano la "Terra Australis Incognita", il continente che "doveva" esserci secondo i filosofi greci, già a partire da Pitagora. Essi avevano già immaginato che la Terra fosse sferica, ne avevano anche calcolato con buona approssimazione il diametro (Eratostene nel terzo secolo a.C.) e pensavano che se c'erano terre emerse a nord dovevano essercene altrettante anche a sud, altrimenti il mondo sarebbe risultato sbilanciato. Sul mito della Terra Australis sono stati scritti moltissimi libri e in tutti gli studi sulla storia della cartografia sono pubblicate le carte geografiche che raffigurano questo fantastico continente, che però non è l'Antartide privo dei ghiacci ma una terra immaginaria. 
Dopo le prime esplorazioni seguite alla scoperta dell'America i navigatori portarono notizie su nuove terre scoperte a sud e questo rafforzò l'idea che il continente mitico esistesse davvero, per questo venne rappresentato in molte mappe cinquecentesche. In quelle carte, come in moltissime altre è rappresentata quindi la Terra Australis Incognita, un mito non diverso da quello delParadiso Terrestre (anche questo viene spesso rappresentato nelle carte medioevali), del Regno del Prete Gianni (anche questo compare spesso, di solito localizzato nell' Africa orientale) e dell'Eldorado.

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Quel grande continente che nella carta di Finaeus occupa gran parte dell'emisfero sud è chiamato "Terra Australis recenter inventa sed nondum plene cognita" ovvero Terra Australe di recente scoperta ma non completamente conosciuta. Anche da questo si capisce che non si può trattare, come pretendono gli scrittori del mistero, di una rappresentazione del continente antartico prima della glaciazione (si vedono monti, valli, fiumi...) ma di terre raggiunte di recente e solo parzialmente conosciute dai navigatori dell'epoca.

Oltretutto la vera Antartide non si trova a contatto dell'America del Sud, separata da questa solo dallo stretto di Magellano. Il continente australe è anzi molto distante dallo stretto e le parti più settentrionali si trovano più di 1000 chilometri a sud della Terra del Fuoco. Il mappamondo di Finaeus è quindi una carta approssimativa, idealizzata, dove le terre solo intraviste o lambite dai navigatori vengono unite tra di loro fino a formare un grande continente australe.

Quali possono essere queste terre "recenter inventae sed nondum plene cognitae"? Una è sicuramente la Terra del Fuoco, costeggiata da Magellano nel 1520, che per tutto il XVI secolo verrà ritenuta una delle estremità settentrionali della Terra Australis. La mappa di Finaeus quindi non appare, nella descrizione di quella regione, diversa da tante altre dello stesso periodo.

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Lo Stretto di Magellano nelle carte di Finaeus, Apian e Munster. In basso la Terra Del Fuoco.


Lo stretto di Magellano e l'enorme Terra Australis Incognita nella carta di Jodocus Hondius del 1608


Lo stretto di Magellano e la Terra del Fuoco, finalmente rappresentata come un'isola, nella carta di Hondius del 1633 

Ma anche un'altra terra, all'estremo sud del mondo conosciuto, cominciava ad essere visitata dai navigatori europei, soprattutto dai portoghesi che nei primi decenni del XVI secolo si erano già spinti fino alle isole dell'arcipelago indonesiano...

Nella mappa di Fineo si possono vedere in alto le isole di Java e Timor, quindi di quel continente chiamato "Terra Australis", che si pensava si estendesse fino allo stretto di Magellano quindi all'America del Sud, potrebbe far parte anche l'Australia che si trova proprio a sud est di Java e Timor. Il grande golfo evidenziato nella Terra Australis può quindi essere una primitiva rappresentazione del Golfo di Bonaparte, poco lontano da Java e Timor, caratterizzato dalla piccola baia di Darwin, oppure di quello più grande di Carpentaria, al cui interno sono riconoscibili Groote Island e Wellesley Island.

TERRA AUSTRALIS

AUSTRALIA

La "Terra Australis" della mappa di Finaeus a confronto con l'Australia.
In entrambe le carte in alto a sinistra si trova l'isola di Java o Giava.

La costa nord dell'Australia, e in particolare la regione chiamata "Regio Patalis" è riconoscibile anche in molte carte della metà del '500 e certamente era stata raggiunta dai portoghesi ben prima del viaggio di Tasman nel 1642 o della scoperta "ufficiale" da parte del Capitano Cook. Su questo argomento sono stati pubblicati di recente diversi studi, tra i più conosciuti vi sono quelli di Roger Hervé (Découverte fortuite de l’Australie et de la Nouvelle-Zélande par des navigateurs portugais et espagnols entre 1521 et 1528, Comité des travaux historiques et scientifiques, Paris, Bibliothèque Nationale, 1982) e di Kenneth Gordon McIntyre ("The Secret Discovery of Australia: Portuguese Ventures 250 Years before Capt. Cook." Sydney, Pan, 1977.).

Già nelle mappe della fine del '400 compare infatti l'arcipelago indonesiano (Java, Sumatra, Borneo, Celebes) e certamente molti navigatori erano a conoscenza di una grande terra inesplorata a sud, e lo stesso Marco Polo aveva parlato di una grande isola a sud di Java, conosciuta dai cinesi e ricca di oro e conchiglie.

All'inizio del '500 i Portoghesi avevano inziato la colonizzazione di quelle isole poco distanti dall'Australia, che risultavano appartenere alla loro giurisdizione. Si erano spinti fino a Java e la Malacca (1511) e Timor (1515), avevano probabilmente già raggiunto le coste nord di una grande terra sconosciuta. La spedizione di Cristovao de Mendonca a sud di Timor.è infatti del 1522. Il navigatore partì alla ricerca delle "Indie del sud", citate in molti racconti di navigatori europei e cinesi, e attraccò in quella che all'inizio gli parve una grandissima isola. Al ritorno in Portogallo De Mendonca tenne la scoperta segreta per evitare che potesse essere sfruttata dagli spagnoli. La posizione della linea di demarcazione tra Spagna e Portogallo nel Pacifico era infatti ancora molto controversa.

Una terra molto estesa chiamata "Grande Java", situata a sud di Java e Sumatra, compare in molte carte francesi del '500 che riportano nomi geografici portoghesi. Potrebbero essere state tutte copiate dalla stessa carta originale forse trafugata dal Portogallo dal vescovo Miguel De Silva. Egli venne accusato di aver portato illegalmente fuori dal paese documenti riservati, e anche le carte geografiche erano considerate tali, perchè potevano fornire ad altre nazioni informazioni importanti per le conquiste coloniali.


La carta di Desliens del 1567. Il Nord è rappresentato in basso.

A quei tempi infatti i viaggi e le esplorazioni non venivano intrapresi per sport, o per desiderio di conoscere. L'importante era aprire nuove rotte e trovare terre sfruttabili, spezie, metalli preziosi. ma quella "Terra Australis recenter inventa" rimase per molto tempo inesplorata perchè non offriva all'apparenza "altro che coste aride, abitate pochi selvaggi in condizioni così arretrate che non era possibile intendersi con loro neppur vagamente" ("Storia delle Esplorazioni", di Ugo Dettore, Ist. Geogr. De Agostini). L'Australia compare chiaramente nella mappa di Cornelius De Jode del 1593 e in mappamondi dell'inizio del sec XVII, ma solo nel 1642 l'olandese Abel Tasman navigò a sud della Tasmania e della Nuova Olanda, l'attuale Australia, scoprendo che questa terra non apparteneva al mitico continente australe, ma era una grandissima isola.


CORNELIUS DE JODE "Nova Guinea"
Tratta da "Speculum Orbis Terraum", Antwerp, 1593.

MELCHISEDECH THEVENOT "Hollandia Nova", Paris, 1663.

 
 
 
 
 
 

 

Inserito da Cristina Genna Blogger

 

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