I dipinti famosi che nascondono codici segreti

I dipinti famosi che nascondono codici segreti

Da Leonardo da Vinci alla Cappella Sistina: cosa si cela dentro i grandi capolavori d'arte?

Molti dei dipinti più famosi dell’arte nascondono, celati tra disegni e colore, codici segreti che suscitano da sempre la curiosità degli studiosi e di tutti gli appassionati d’arte e mistero. Unici non solo per la loro straordinaria bellezza, molti dei capolavori artistici più famosi di tutti i tempi, trascinano con sé suggestione e ambiguità: basti pensare alCenacolo di Leonardo, una delle opere più controverse e studiate di tutti i tempi, per comprendere quanto l’arte possa essere influenzata da enigmi, storie esoteriche, astrologia e quant’altro. Ma quali sono i dipinti più famosi che oltre ad ammirare possiamo anche ‘decifrare‘? Guardiamone insieme alcuni, quelli più conosciuti.

 
Monnalisa: un codice nascosto nei suoi occhi

Il mistero di una delle opere più famose di Leonardo da Vinci riguarda solitamente il suosorriso enigmatico; tuttavia, osservando gli occhi al microscopio, alcuni studiosi italiani hanno scoperto dei numeri e delle lettere che potrebbero rappresentare una sorta di ‘codice da Vinci‘ di vita reale: nell’occhio destro appaiono le lettere LV, che potrebbero indicare il suo nome, mentre nel sinistro vi sono alcuni simboli non facilmente definibili: forse una sigla, CE, o una lettera, B. Dietro la figura della donna, invece, sembrerebbero esserci dei numeri, 149, più un quarto che forse è stato cancellato: il che potrebbe suggerire il fatto che Leonardo abbia dipinto il quadro mentre era a Milano, nel 1490.

L’Ultima Cena: un puzzle matematico e astrologico

L’altro grande capolavoro leonardesco – da sempre al centro di controverse discussioni per i misteriosi messaggi che sembra contenere – è stato oggetto di studio del tecnico informatico Slavisa Pesci il quale pare abbia fatto una scoperta davvero straordinariaquanto insolita: sovrapponendo all’Ultima Cena l’immagine stessa del dipinto, capolvolta e ribaltata, si vede apparire un altro disegno, in cui Giuda scompare, Gesù è vestito di rosso, le montagne sullo sfondo diventano le corone di due personaggi, Filippo sembra avere un bambino in braccio e al posto di San Bartolomeo appare un templare. Tanti altriparticolari, invece, rimangono sorprendentemente identici. Una scoperta davvero eccezionale quella fatta da Pesci, che conferma ancora una volta l’incredibile genialità dell’artista toscano.

Sempre nello stesso dipinto, Giovanni Maria Pala, nel libro ‘La musica celata’, sostiene che le posizioni delle mani, insieme alle pagnotte di pane, possono essere interpretate comenote di un pentagramma che, lette da destra a sinistra – com’era solito fare Leonardo – formano una vera e propria composizione musicale.

Convinta anch’essa che il capolavoro leonardesco nasconda una miriadi di messaggi da risolvere, Sabrina Sforza Galitza, sostiene di aver decifrato,nascosto nel dipinto, una sorta di puzzle matematico-astrologico, in base al quale Leonardo avrebbe previsto la fine del mondo durante un ‘diluvio universale’ che inizierà il 21 marzo del 4006 e terminerà il 1° novembre dello stesso anno, dando inizio così ad una nuova era.

La creazione di Adamo: il Dio-cervello di Michelangelo

Forse non tutti sanno che Michelangelo, oltre ad essere stato uno dei pittori e scultori più famosi di tutto il Rinascimento, è stato anche un esperto conoscitore di anatomia. Alcuni studiosi americani ritengono, infatti, che l’artista abbai lasciato alcune illustrazioni anatomiche all’interno di una delle sue opere famose: gli affreschi che adornano laCappella Sistina. Il gruppo di angeli che circondano la figura di Dio creerebbero, secondo le teorie americane, una sagoma indiscutibilmente simile alla sezione sagittale di uncervello. Una falsa chiave di lettura o un messaggio per i posteri? Certo è che se le intuizioni degli americani fossero veritiere sarebbe confermato il genio di Michelangelo da una parte, e riconosciuto il suo interesse per l’anatomia e per le concezioni neoplatoniche che proclamavano l’unità dell’uomo con Dio, dall’altra.

Cappella Sistina: un altro cervello umano visto dal basso

Così come per la Creazione di Adamo, gli studiosi americani sostengono che i pannelli della Cappella Sistina presentino un’altra figura di Dio che celerebbe un codice nascosto, testimoniato dalla presenza di alcune irregolarità anatomiche – sulla gola e sul petto – assenti invece nelle altre figure dell’affresco. In altre parole: sovrapponendo il collo di Dio alla foto di un cervello umano, le due figure appaiono combaciare perfettamente.

Madonna con Bambino e San Giovannino: un avvistameno UFO?

Il dipinto, esposto a nella Sala di Ercole a Palazzo Vecchio a Firenze, è stato oggetto di diverse attribuzioni – c’è chi dice che sia opera di Jacopo del Sellaio, chi di Sebastiano Mainardi, pittore della cerchia del Ghirlandaio – ma ciò che maggiormaente fa discutere è la presenza, in alto dietro le spalle della Vergine, di uno strano oggetto volante che, secondo il parere di parecchi ufologi, sarebbe la testimonianza di un vero e proprio ‘incontro ravvicinato’. Nella scena dipinta, infatti, c’è un altro particolare interessante che confermerebbe l’ipotesi: un personaggio che, con una mano sulla fronte, guarda verso il cielo in direzione del misterioso oggetto. Con lui è un cane e anche l’animale ha lo sguardo rivolto verso l’alto.

Il profeta Zaccaria e il gesto poco elegante

L’affresco realizzato da Michelangelo nel 1508, fa parte della decorazione della volta dellaCappella Sistina commissionata da papa Giulio II, con il quale, come è noto, l’artista era in pessimi rapporti. Gli storici hanno notato che dietro la figura del profeta, rappresentato con le sembianze del papa, uno dei due Angeli appoggiato alle sue spalle fa un gestoestremamente osceno: il piccolo, infatti, ha il pollice tra l’indice e il medio, un gesto che nell’antichità aveva lo stesso significato dell’odierno dito medio, utilizzato quando si vuole offendere qualcuno.

Davide e Golia: i segni mistici della Kabbalah

Secondo alcune teorie, il soffitto della Cappella Sistina che Michelangelo affrescò all’inizio del sedicesimo secolo, sarebbe in realtà, un ponte tra la fede cattolica romana e lareligione ebraica. Molte delle figure dipinte, infatti, sarebbero rappresentazioni di lettere dell’alfabeto ebraico: come ad esempio ‘Davide e Golia‘, le cui sagome formerebbero la lettera gimel che nella tradizione della Kabbalah simboleggia la forza.

Proverbi fiamminghi: 112 idiomi che raccontano la vita quotidiana

Opera straordinaria di Pieter Bruegel il Vecchio, il dipinto, olio su tela datato 1559, ha come tema la rappresentazione moraleggiante dei vari proverbi popolari della cultura fiamminga, radunati tutti in un’unica ambientazione. Nella scena composta da Bruegel, dipinta con una precisione pazzesca, sono rappresentate tutte le attività umane ognuna delle quali rispecchia una riflessione sui vizi e le follie della natura umana. Il quadro tuttavia non è solo una critica alla società, ma è anche un omaggio alla immediatezza, all’ironia e alla ricchezza della saggezza popolare.

La cena in Emmaus: un codice di ‘silenzioso riconoscimento’ per i cristiani

In questo splendido dipinto Caravaggio raffigura il momento in cui Gesù Risorto si rivela a due discepoli nella città di Emmaus, per poi sparire definitivamente. La particolarità del quadro è l’ombra sul tavolo che sembra raffigurare un pesce, che, secondo gli studiosi, parrebbe indicare un codice di riconoscimento silenzioso per i cristiani, dato che è il simbolo utilizzato dalle prime comunità per identificare la propria religione.

Il ritratto del giovane Mozart: un simbolo massonico nascosto

Concludiamo la nostra carrellata di capolavori d’arte che celano codici segreti e messaggi misteriosi, con questo dipinto anonimo, Il ritratto del giovane Mozart, attribuito ad Antonio Lorenzoni. Nel quadro il giovane musicista viene rappresentato con la mano sinistra infilata dentro la giacca, un atteggiamento questo che qualcuno ha letto comesimbolo massonico di dedizione alla causa o indicante un livello gerarchico.

 

Inserito da Cristina Genna Blogger

 

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