LA MONTAGNA SPACCATA DAL CRISTO (gaeta)

LA MONTAGNA SPACCATA DAL CRISTO (gaeta)

Il Santuario della Santissima Trinità o Santuario della Montagna Spaccata, sorge sul pendio, in direzione Sud-Ovest, dell'imponente promontorio detto Monte Orlando.
E' stato edificato nell'XI secolo dai monaci benedettini cassinesi.
Nella prima metà del VI secolo infatti, San Benedetto da Norcia aveva fondato l'abbazia di Montecassino, introducendo un nuovo modo di concepire il monachesimo.
Al precetto di vita ascetica aveva aggiunto il precetto del lavoro intellettuale o manuale: "Ora et labora".
Con questa innovazione il monachesimo occidentale acquista un grande valore di importanza sociale, salvando così il buono della civiltà latina dall'orda barbarica seguente.
L'azione benefica di Montecassino ha un raggio molto vasto, sorgono nuovi monasteri, nuove grancie e finalmente sbandati ed oppressi trovano rifugio e cibo. I benedettini cassinesi sostengono, confortano e rifocillano la popolazione gaetana.

In epoca romana Gaeta era stata meta molto ambita di villeggiatura da parte del patriziato romano, di imperatori, consoli, generali, per la sua amena posizione geografica e climatica e qui essi vi fecero costruire ville, bagni, piscine.
Il console Luzio Munazio Planco non fu da meno. Incantato dalle bellezze del luogo, fece costruire in cima al colle, per questo poi detto "colle Planciano", oggi Monte Orlando, un mausoleo ancora esistente e in buono stato di conservazione; più in basso, in posizione preminente e panoramicissima, aveva fatto erigere una sontuosa villa.
Villa, di cui, nel corso dei secoli, resterà ben poco, se non le 5 cisterne ancora funzionanti che forniscono acqua al santuario della SS.Trinità, qualche capitello e pezzi di opus reticulatum, visibili qua e là.

La montagna del cavaliere Orlando

In epoca remota si pensava che Monte Orlando formasse un isolotto di fronte alla costa, come fu per il Circeo, per l'Argentario e altri promontori costieri; ancora oggi è ritenuto un corpo a sè.
La fortuna del luogo ameno è in gran parte dovuta al mite clima mediterraneo, che ha fatto di Gaeta un'area in cui, come dicevamo prima, i ricchi romani venivano a soggiornare e a trascorrervi lunghi periodi di riposo e di svago.
Rilevante è che Gaeta è stata porto naturale al servizio dell'Impero romano.
Roma amava Gaeta e se ne serviva, i romani amavano Gaeta e le sue bellezze naturali. Non si spiegherebbero altrimenti i grandi investimenti fatti nel costruirvi ville vastissime (pensiamo alle grandi domus agricolae) ninfei, cisterne, bagni, orti pensili, condotti viari.

 

Se l'antica denominazione "Colle Planciano" deriva dal nome del console Planco, proprietario di gran parte del Monte, la denominazione successiva ossia Orlando viene dal più prezioso cavaliere dell'esercito franco.
Orlando era infatti il più fedele e valoroso cavaliere al servizio di Carlo Magno.
Esempio di coraggio, fedeltà, generosità, Orlando difende non solo la vita dell'imperatore a prezzo del suo stesso sangue ma anche la città di Gaeta dagli incursori.

 
Cappella del SS. Crocifisso

Monte Orlando è quindi la sintesi perfetta di valori storici, paesaggistici, naturali, misteriosi e leggendari.

Il monte spaccato dal Cristo

La costruzione sacra del santuario si colloca in un contesto davvero insolito, circondato da eventi naturali legati misteriosamente ad eventi mistici. Tradizione vuole che il Monte si sia spaccato alla morte di Cristo. Il terremoto che lasciò un segno Su Gerusalemme, segnò anche Gaeta che, all'epoca, ne parlò Cicerone, non era zona remota ma molto sviluppata.
Attorno al Santuario infatti, si trovano 3 grandi spaccature verticali nella roccia a picco sul mare.

 

La prima spaccatura, che è la più interna ma anche la più ampia, ha assunto col tempo la conformazione di una grande grotta. L'inclinarsi della parte rocciosa l'ha coperta nella parte alta dove ora svettano i pini marittimi mentre l'azione erosiva del mare ha ampliato la parte bassa. Ad essa il volgo gaetano ha dato nome di "Grotta del Turco". Secondo la tradizione, questa grotta sarebbe stata l'approdo di quel miscredente che, dubitando della natura miracolosa della spaccatura, avrebbe toccato la nuda roccia e questa si rammollì al tocco della sua empia mano. Una scalinata di 275 gradini, al costo di poco più di un caffè, permette al visitatore di scendere nel fondo di questo antro ed ammirare lo spettacolo del mare azzurro intenso che vi spumeggia.
La seconda spaccatura è quella che si è conservata meglio e nella quale è costruita la Chiesetta del SS.Crocifisso su un macigno di roccia che è rimasto incastrato, ad una quarantina di metri di altezza sul livello del mare, tra due pareti rocciose verticali convergenti verso il basso.
Al di sotto della cappella e del macigno che le fa da base, la spaccatura forma una grotta alta, stretta e profonda in cui, come nelle altre spaccature, si insinua il mare. Per alcuni metri di può entrare in barca, poi si potrebbe proseguire solo a nuoto.


 
Benedetta Zinicola e la roccia sacra
Sempre all'interno di questa fenditura e precisamente a destra, 
è possibile trovare un segno di una mano impresso nella roccia, la cosiddetta "mano del turco". Secondo un'altra leggenda infatti, 
un musulmano per saggiare la veridicità del miracoloso evento, 
toccò la roccia, che si fuse come lava al solo tocco del miscredente.

Questa spaccatura viene annoverata tra i miracoli avvenuti sul Monte perchè quando l'enorme macigno si staccò franando nel 1400 e andò a incunearsi fra le due pareti rocciose, l'uomo pensò che quel macigno era posizionato così perfettamente da non sembrare opera naturale. Subito si parlò di miracolo. Certo è che quel masso non può scendere più giù. E' talmente sicuro che mai si verificherà una disgrazia. Così il popolo gaetano raccolse una colletta e decise di erigervi la cappellina Del Santissimo Crocifisso, meta di continui pellegrinaggi. E' la spaccatura più importante.
Infine abbiamo la terza spaccatura, quella più esterna, che è anche la più stretta ed è appena visibile solo dal mare.

 

Pellegrinaggi millenari

Intorno a tutta la penisoletta il mare si mantiene sempre molto profondo, aumentando il contrasto del picco roccioso. Poeti, pittori, artisti si incantano di fronte a tale splendore e ne trovano fonte di ispirazione.
Luogo di culto millenario, conserva la viva memoria della passione di Cristo. Per secoli fu meta di intensi pellegrinaggi e di visite di molti santi che vennero al Santuario per ritirarsi a pregare e palpare la viva roccia, che ispirò loro mistiche elevazioni. Si ricordano San Benedetto Da Norcia, San Ludovico d'Angiò, San Nilo, San Francesco D'Assisi, San Bernardino da Siena, S.Ignazio Da Loyola, San Filippo Neri che dopo il lungo cammino nelle ripetute visite si riposava, al cader della sera, su un giaciglio roccioso che ancora oggi i visitatori possono vedere.
Vi pregarono anche imperatori, pontefici, vescovi. Da ricordare la visita di Pio IX, fuggito da Roma, che il 28 novembre 1848 assieme a Ferdinando II di Borbone e alla sua famiglia si recano alla Montagna Spaccata ad assistere alla Santa Messa. Il Santuario della Montagna Spaccata fu quindi la prima chiesa di Gaeta visitata da un papa in esilio. Seguiranno altre visite private di sua Santità che veniva qui per sentirsi libero di agire come semplice fedele, contemplando la roccia spaccata e pregando. Tra le tante, è rilevante la visita del 6 aprile del 1849, perchè il 6 aprile, secondo la pia tradizione, ricorreva l'anniversario dell'apertura del monte.

 
Atrio della Chiesa ed entrata della Grotta del Turco

Pio IX scese nella Cappella del SS.Crocifisso e ricevette la benedizione con la Reliquia del legno della SS.Croce da parte del cardinale Patrizi (dal Diario di Giovanni Blois). Pio IX non trovava nulla in contrario nella credenza del popolo gaetano a venerare quella roccia spaccatasi alla morte di Cristo, essendo stata già da innumerevoli secoli venerata come tale se questo poteva fungere come mezzo della conversione di tanti.
Se l'anima religiosa popolare lavorava di fantasia e vedeva lo straordinario, il soprannaturale, il magico e il sacro in ogni luogo, non era certamente fatto negativo, perchè serviva a tenere coeso il popolo nella fede e nell'amore per Gesù Crocifisso.

Inserito da Cristina Genna Blogger

 

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