Hinterkaifeck. I passi del diavolo

 Hinterkaifeck. I passi del diavolo
Tanto tempo è ormai trascorso dai fatti che ci accingiamo a raccontare. Giorni mesi anni. Stagioni si sono avvicendate e la neve si è sciolta, senza mai rivelare la verità.

Forse l'unica ad aver intuito qualcosa era stata la cameriera...ma andiamo con ordine.
 

Siamo in Germania, nel 1922. In Baviera c'è un piccolo villaggio composto per lo più di laboriose fattorie: il suo nome è Kaifeck. Tra le  fattorie, se ne distingue una in particolare e non necessariamente per la bontà del raccolto. Si tratta della proprietà della famiglia Gruber, conosciuta da tutti come Hinterkaifeck. Una bella proprietà, decisamente più isolata rispetto alle altre case e più vicina invece al l'oscurità della foresta bavarese. I Gruber sono una famiglia semplice. C'è il capofamiglia, Andreas, che nel 1922 ha sessantatré anni. C'è  sua moglie Kasilia, che ha una decina d'anni in più del marito. E infine, ci sono Viktoria - figlia trentacinquenne della coppia- e i suoi due bambini: Kasilia di sette anni e Josef di due. Una famiglia contadina come tante, che a Kaifeck tutti conoscono. La giovane vedova Viktoria frequenta assiduamente la Chiesa, la piccola Kasilia va regolarmente alla locale scuola elementare. Una famiglia conosciuta ma che nessuno vuol frequentare 

con troppa assiduità. Si dice che Andreas non sia esattamente un santo: violento nei confronti della moglie più anziana, avrebbe abusato anche della figlia vedova. Il piccolo Josef, a detta dell'intero villaggio, sareb
be frutto di un incesto.
No, decisamente la gente del posto non frequenta troppo i Gruber. E ad un certo punto, senza preavviso alcuno, anche la fedele cameriera abbandona la famiglia verso la fine del 1921. In realtà, non è con Andreas che la ragazza ce l'ha. Anzi, lei si affretta a ringraziare il signor Gruber per averla sempre trattata bene ma è irremovibile sulla sua decisione. Andreas la ritrova già con le valigie in mano, pronta per scomparire nei boschi che circondano la fattoria: la ragazza ha paura, ma non di Andreas. Sostiene che nella soffitta c'è un fantasma. Lo ha visto, ne ha sentito i passi.


Andreas racconterà del curioso episodio ai vicini ma non ci penserà più finchè, verso la metà del Marzo del 1921, qualcosa non gli riporterà alla mente le strambe parole della sua ex cameriera. Ha nevicato molto, quel giorno di Marzo, e l'uomo si aggira intorno alla fattoria, circondata dalla neve.  Ad un tratto, qualcosa attira la sua attenzione: ci sono delle impronte della neve, provengono dalla foresta e si interrompono nei pressi della fattoria dei Gruber.  Nel tentativo di capire meglio da dove provenissero, Andreas torna indietro fino al bosco che si trova nelle vicinanze della sua proprietà. Quei passi, provengono dal fitto bosco eppure ad un certo punto scompaiono: quasi come se questa persona fosse "discesa" dall'alto in un certo punto e avesse proseguito fino alla proprietà dei Gruber.

C'è dunque un estraneo nella fattoria? Andreas non trova nessuno. Chiede ai contadini vicini, ma nessuno ha notato nulla di strano. La solita tranquilla vita del villaggio.
Ma la tranquillità ormai ha lasciato la famiglia Gruber: di notte, Andreas si sveglia di soprassalto. Ha sentito dei rumori, dei passi, provengono dalla soffitta. La moglie di Andreas  procura in fretta il fucile al marito, che inizia a perquisire la proprietà: non c'è nessuno. La casa sembra vuota eppure, Andreas ha sentito quei passi.
La moglie Kasilia torna a dormire, mentre Andreas trascorre una notte sveglio, in poltrona.
Quella notte insonne non sarà l'ultima: Andreas ritrova un giornale nei pressi della fattoria, un quotidiano che nessuno della famiglia aveva visto. Si rende anche  conto che qualcuno ha fatto sparire le chiavi del suo scrittoio e che la porta della fattoria è stata forzata.
Per quanto i vicini gli dicano che nelle loro proprietà tutto procede come al solito, Andreas è sempre più convinto che invece nella sua fattoria ci sia un estraneo. Qualcuno, non si sa chi, vive con lui e la sua famiglia.
A smorzare un po' l'atmosfera ormai pesante che si respira in casa Gruber, è l'arrivo- il 301Marzo del 1922- della nuova cameriera: la signora Baumgarten. Una donna di 44 anni, che aiuterà a tenere in ordine la casa e a badare ai bambini.

Passa qualche giorno, nel piccolo villaggio bavarese, senza che nessuno abbia notizie dei Gruber. Il postino si rende conto che la posta non viene ritirata. La piccola Kasilia manca da scuola. Viktoria, che canta nel coro della chiesa, non va a messa. Questo silenzio, sommato alle strane preoccupazioni espresse da Andreas, induce i vicini ad avvisare la polizia.
Il 4 Aprile del 1922, un vicino sospettoso si trova davanti una scena agghiacciante: nel granaio della fattoria giacciono i corpi di Andreas, sua moglie Kasilia, sua figlia Viktoria e della figlioletta di quest'ultima, Kasilia. Sono stati uccisi ed in modo brutale. Apparentemente sono stati uccisi con un'ascia. Sono stati attirati nel granaio, tutti, probabilmente in diversi momenti del giorno perchè Andreas e la nipotina sono in pigiama, mentre Viktoria e sua madre indossano abiti da lavoro.
Sembra anche, dall'analisi dei corpi, che ad essere uccisa per ultima in quel granaio sia stata la piccola Kasilia. La bambina è stata tenuta in vita più a lungo e nella mano destra le hanno trovato ciocche dei suoi stessi capelli. Probabilmente la bambina se li è strappati da sola, in un gesto di profonda disperazione oppure in un tentativo di lotta.
I corpi sono sistemati nel granaio in maniera abbastanza ordinata. A coprirli, una porta adagiata a mo' di lenzuolo su di essi.
Quanto al piccolo Josef e alla camiera appena arrivata, anche loro vengono trovati senza vita ma all'interno della casa. Sono stati colpiti al cranio e abbandonati in un lago di sangue: anche  nel loro caso i corpi vengono coperti alla meglio, con una tenda ed un vestito di Vicroria.
Un'intera famiglia massacrata orrendamente a colpi di ascia, ma non basta. Dal giorno  in cui presumibilmente la famiglia viene massacrata (31 Marzo) al giorno del ritrovamento, la fattoria non è stata abbandonata. I poliziotti venuti da Monaco si rendono conto che qualcuno si è occupato del bestiame, ha nutrito il cane della famiglia,  ha cucinato ed ha acceso il camino. Dopo il massacro, la fattoria è stata "occupata" per almeno due giorni. 
Inizialmente, si pensa al furto come movente, ma dalla casa non manca nulla e soprattutto non mancano monete d'oro ed altri preziosi.
Allora, forse il movente è passionale e si scava nella vita sentimentale di Viktoria, una donna che aveva perso il marito (padre della piccola Kasilia) nella prima guerra mondiale. Viktoria ha avuto altri uomini dopo il marito, incluso col vicino di casa Lorenz Schittenbauer Quest'ultimo, "accusato"  di essere il padre del piccolo Josef, avrebbe voluto sposare Victoria ma il vecchio Gruber (che abusava la figlia regolarmente), glielo aveva impedito: un possibile movente per quello che sembrava un delitto passionale. Non vengono però trovate prove sufficienti contro Schittenbauer, e viene ritenuto poco probabile che avesse ucciso il suo presunto figlioletto di due anni. Si ipotizza allora che il defunto marito di Viktoria non fosse in realtà morto in battaglia ma semplicemente si fosse nascosto, con un altra identità e fosse poi tornato per commettere una strage. Ma anche questa ipotesi non trova riscontri.
La polizia sentirà più di cento persone. I crani delle vittime, staccati dai corpi per scopi investigativi, verranno sottoposti persino all'attenzione di veggenti in quanto, per l'assurdo delitto, non si esclude nessuna ipotesi: nemmeno quella paranormale. Più tardi, a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, i crani andranno perduti.
Nonostante le indagini e gli interrogatori, non verrà mai scoperto nulla di concreto anche se, inevitabilmente, l'omicida doveva essere qualcuno che la famiglia in qualche modo conosceva, qualcuno che aveva - come già detto- familiarità con la vita contadina.
L'anno dopo la strage dei Gruber, la fattoria fu rasa al suolo poichè per gli abitanti del villaggio era diventata solo un insopportabile simbolo di morte. Al suo posto, una croce ed una lapide con i nomi dei defunti.
Nulla di concreto è stato mai scoperto da allora. 
La strage di Hinterkaifer resta un mistero del passato che ha affascinato cineasti e scrittori. Un mistero nero, che è ormai quasi leggenda...

Inserito da Cristina Genna Blogger

 

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