Live Science l’ha posizionato al primo posto tra i 10 fenomeni non spiegabili dalla scienza, è un intricato enigma che non ha avuto una collisione mediatica tale da renderlo così famoso al pubblico. Eppure si tratta di un qualcosa di particolarmente singolare, che meriterebbe una maggiore attenzione: stiamo parlando del brusio di Taos.
Taos è una cittadina del New Mexico, USA, la quale alle fine degli ’70 diventa protagonista di un insolito fenomeno. Alcuni dei suoi abitanti iniziano ad avvertire un fastidioso e incessante ronzio a bassa frequenza, che li porta ad avere non indifferenti conseguenze sulla salute. Coloro che lo percepiscono, lamentano gravi disagi come: insonnia, emicrania, astenia, ansia, attacchi di panico, stress, difficoltà respiratorie e motorie, problemi di concentrazione. Neanche rimedi come tappi per orecchie, sonniferi e ansiolitici servono a placare il loro disturbo. Gli ‘hearers’ lo descrivono come un rumore che parte bruscamente e continua per lungo tempo, simile a quello di un motore a diesel in lontananza. Questa frequenza riesce ad essere percepita solamente in ambienti chiusi e silenziosi. La disperazione generale conduce la gente a chiedere aiuto alla stampa, a vari esperti e studiosi. Ad ogni modo, si riscontra che solo il 2% degli abitanti è in grado di percepire il fastidioso rumorio, una percentuale stranamente bassa ma consistente.
Nel 1993, dopo anni di sofferenze, la popolazione ottiene l’intervento di un team di specialisti, coinvogendo centri come il Phillips Air Force Laboratory, il Los Alamos National Laboratory e i Sandia National Laboratories. La squadra conduce rilevamenti acustici, magnetici, elettromagnetici e geodinamici. Dopo due anni di assidue ricerche viene stilato un rapporto, che però non dà una soluzione alla questione. Dunque, non si riesce a comprendere quale sia la provenienza del brusio, tuttavia, si arriva a delle prime conclusioni.
Ci sono varie fonti naturali che possono generare sonorità a bassa frequenza, malgrado ciò, si esclude l’origine geotermica poiché la zona non è soggetta a valanghe, terremoti o attività vulcaniche. Viene estromessa l’ipotesi per cui il
ronzio sia frutto di ultrasuoni artificiali. Gli infrasuoni a più alto contenuto energetico, quelli che si propagano per migliaia di chilometri, hanno tre origini in particolare: esplosioni chimiche o nucleari, lanci di missili, voli di jet supersonici. Tutti fenomeni che al contrario dell’incessante sottofondo, di certo non avvengono costantemente a Taos. Vengono altresì ‘scagionate’ da eventuali colpe la rete locale e gli impianti industriali. Comunque gli studi hanno appurato che si tratta di un fenomeno acustico (e non elettromagnetico), in quanto si rivela che il rumore è più forte quando c’è bassa pressione atmosferica.
Gli studi si intensificano. Nel frattempo la gente punta il dito contro le istallazioni militari del Nuovo Messico. Il reparto della difesa viene accusato di sperimentare e utilizzare i LORAN C, ossia trasmissioni radio di comunicazione adottate per la navigazione dei sottomarini. Questi producono onde sonore a bassa frequenza che viaggiano per enormi distanze. Se fossero queste le cause però gli scienziati avrebbero già dovuto capire la provenienza dell’implacabile suono.. forse stiamo assistendo all’ennesimo complotto?
In ogni caso, quando la ‘ratio’ non basta a spiegare gli eventi che circondano il mondo, aumenta la sfera dell’ignoto e ci si affida al trascendentale, motivo per cui spiccano le ipotesi più fantasiose: la vendetta di spiriti indiani, extra-terrestri e potenze infernali.
Nonostante la difficoltà di essere rilevato dalle apparecchiature, il suono è stato registrato:
Nel 2005 viene a galla un’altra possibile soluzione. Pare che l’origine del brusio non sia altro che un particolare tipo di acufene, questa patologia colpisce il muscolo tensore provocando l’irrigidimento del timpano. Da un un certo punto di vista è logico, ciò spiegherebbe perché il brusio non è udibile da tutti e perché fenomeni simili avvengono anche in altre parti del mondo. D’altro canto, possibile che una percentuale così consistente di malati risieda proprio a Taos?Sembra oltretutto che l’acufene produca un suono di origine interna. Se fosse vero, allora che cosa hanno rilevato le registrazioni audiometriche? La verità potrebbe essere nel mezzo. Effettivamente la medicina ha ancora una scarsa conoscenza di questa malattia, potrebbe trattarsi magari di una patologia che rende alcuni soggetti più sensibili a certi tipi di suoni a bassa frequenza.
Le risposte non le conosciamo ancora.. senza ombra di dubbio abbiamo davanti i nostri occhi più che un semplice enigma. Quello di Taos è un vero e proprio puzzle irrisolto, a cui mancano moltissimi tasselli, tanto che la città ha attirato curiosi diventando oggi un luogo di turismo del mistero.
Inserito da Cristina Genna Blogger
articolo letto
totale visite sito web prima pagina
totale click accessi sito web la voce del web