IL LIBRO DEI SEGRETI – INGEGNERIA E MECCANICA DEL 1200

IL LIBRO DEI SEGRETI – INGEGNERIA E MECCANICA DEL 1200

“Il Libro dei Segreti risultanti dai pensieri” è un manoscritto il lingua araba redatto da uno scienziato andaluso circa 400 anni prima di Leonardo da Vinci. Sopravvissuto in un’unica copia manoscritta del 1200, conservata presso la Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, il trattato è diventato noto negli anni settanta, ma solo nel 2008 è stato oggetto di uno studio completo finanziato dall’emiro del Qatar, Hamad bin Khalifa Al Thani.

Lo studio ha rivelato l’esistenza di un inaspettato sistema di conoscenze ingegneristiche e tecnologiche nella scienza araba poco dopo l’anno Mille. Un passo dall’introduzione dell’autore, inoltre, indica un tale complesso di conoscenze come il frutto di un sapere depositatosi in tempi ancora più antichi.

L’autore è citato sulla prima pagina come [Ahmad] Ibn Khalaf al-Muradi, presumibilmente un ingegnere dell’Andalusia araba del quale non si sa nulla. I riferimenti presenti nel testo fanno capire che l’originale è stato scritto a Cordova, che è stata la capitale della Spagna musulmana per quasi trecento anni.

Il manoscritto è composto di 48 fogli (96 pagine di formato 273 x 200 mm) ed è scritto a mano in modo chiaro in arabo in stile maghribi. Non c’è alcuna punteggiatura a eccezione di rare occasioni nelle quali l’amanuense ha inserito un punto alla fine di un capitolo o di una sezione principale (per esempio, al termine dell’introduzione sul foglio 1v).

Il manoscritto è rilegato insieme ad altri sette trattati e nel suo insieme alla Biblioteca Medicea Laurenziana con la collocazione Orientale 152. È stato assemblato in questa forma nella seconda metà del Settecento sotto la supervisione del bibliotecario Angelo Maria Bandini, che riunì, perché di formato analogo, i manoscritti Orientale 281 e 282. In quell’occasione si è provveduto sia a un restauro, sia a una nuova rilegatura. Un successivo restauro riguardante tutti i fogli è stato effettuato nel 1977, rimuovendo i precedenti interventi che coprivano parte del testo e sistemando le pagine danneggiate dall’acqua in epoca remota.

La storia che ha condotto il manoscritto dalla Spagna all’Italia non è stata ricostruita. È probabile che abbia seguito il percorso degli altri scritti arabi entrati a far parte della collezione della Biblioteca Medicea Laurenziana. Nel 1584, a Roma, per volere del papa Gregorio XIII e del cardinale Ferdinando de’ Medici, fu aperta, in piazza Monte d’Oro, la Stamperia Orientale Medicea. L’obiettivo era quello di pubblicare libri orientali. Per farlo era necessario procurarsi i manoscritti ai quali attingere. Questa operazione di ricerca fu affidata ai fratelli Giovanni Battista e Gerolamo Vecchietti che allo scopo fecero viaggi in Egitto, Siria, Persia e India.

Il Libro dei Segreti ha un valore inestimabile perché presenta descrizioni e disegni di molti dispositivi ingegnosi, compresi apparati meccanici, orologi ad acqua, calendari automatici e macchine da guerra. Ha un’importanza storica straordinaria, dal momento che si tratta di una delle prime testimonianze scritte e disegnate di meccanismi complessi dell’antichità e non è mai stato studiato e divulgato.

 

«Quando ho osservato che la meccanica stava morendo e che la sua eredità aveva preso una via lontana dalla verità, ho sciolto i miei segreti: ho deciso di portarle alla luce e le ho ordinate in capitoli che le spiegano e in disegni che le illustrano, in modo che la loro realizzazione sia semplice per l’artigiano intelligente. Sono trentuno e sono prive di errori. Ventuno sono orologi. Due le ha progettate chi mi ha preceduto. Io le ho spiegate e le ho ordinate, e tu osservale e costruiscile: vedrai le meraviglie del loro funzionamento e svelerai il mistero dei loro segreti».

Questa affermazione allude chiaramente all’esistenza di un complesso sapere tecnologico già consolidato nella Spagna musulmana della sua epoca, maturo al punto da essere a rischio di decadenza, e risalente quindi a un’epoca ancora più remota. Se ne deduce che lo strutturarsi di tali saperi tecnologici nel mondo arabo potrebbe risalire a un’epoca ancora più antica.

Il manoscritto è stato riscoperto dal centro studi Leonardo3 nel corso di ricerche sulla tecnologia antica precedente a Leonardo da Vinci, leggendo un testo dello storico della scienza Donald Hill, che nel 1976 citava Il Libro dei Segreti definendolo d’importanza cruciale e sollecitando gli studiosi a occuparsene.

La complessità del manoscritto fino a ieri aveva impedito agli esperti di interpretarlo. Grazie alle competenze e alle tecnologie del centro studi italiano Leonardo3, per la prima volta nella storia il manoscritto è stato trascritto e tradotto. Ma soprattutto tutte le sue macchine sono state interpretate e ricostruite

Gli automi descritti prevedono l’uso di meccanismi evoluti: complessi sistemi di ingranaggi, dispositivi per la conversione tra moto rotatorio e traslatorio, rotismi epicicloidali: mentre le primi due tipologie ritroveranno in seguito anche nell’opera di Al-Jazari, i cinematismi epicicloidali ricorrono invece solo in al-Muradi.

Inserito da Cristina Genna Blogger

 

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