il mistero dell'inconsueta sepoltura di un amazzone

il mistero dell'inconsueta sepoltura di un amazzone

Richard Hennig ha trovato conferma della scoperta di un'isola delle Amazzoni nell'Atlantico da parte di Cristoforo Colombo in una leggenda celtica irlandese assai più antica. Si sarebbe trattato di una terra chiamata Tir-na-m-Ingen ( l'isola delle vergini), Tir-na-m-Ban ( Isola delle donne), o, ancora Bresail ( l'isola della beatitudine), che nella letteratura leggendaria e poetica dell'Irlanda è sempre una terra idilliaca popolata di donne giovani e belle. Un dettaglio curioso è che l'isola figurò sulle carte nautiche fino al 1873, in un punto nel quale oggi non c'è più acqua. Con la scoperta dell'America vi fu chi pensò al rinvenimento dell'isola Brazil per via del legno rosso detto " del Bresil", allora molto ricercato. Il nome dell'isola fantasma divenne poi quello del grande paese sudamericano " Brasile". In Brasile, le Amazzoni sembrano essere realmente esistite e secondo l'avventuriero inglese Walter Raleigh, s'incontrano con gli uomini solo una volta all'anno e scelgono i compagni.Per un mese cantano, danzano ,bevono e fanno l'amore dopo di che gli uomini ripartono. Se le donne partoriscono un figlio, lo restituiscono al padre, se, invece, partoriscono una bambina la tengono e l'allevano. 
Quando in guerra fanno prigionieri, talvolta si accoppiano e poi li uccidono. 

Anche l'Italia ha avuto, probabilmente, le sue amazzoni ed una potrebbe essere stata quella " donna bellissima, con gli occhi azzurri" i cui resti furono rinvenuti nel 1971 in una grotta sulle montagne della Laga, quasi al confine tra gli Abruzzi e le Marche dal gruppo archeologico Teramano diretto da Delfino Fregonese. I resti appartengono ad una donna alta 2,10 metri, una vera e propria gigantessa, morta tra il 1000 ed il 1200, sepolta in maniera assolutamente inconsueta. Nella mano sinistra, stringe una sbarra di ferro e rame, recante alla estremità un uncino, avvolta da una reticella metallica ossidata. Le circostanze del suo decesso rimangono misteriose:" la donna di età fra i 22 ed i 25 anni, fu colpita da un corpo acuminato, forse da una spada in mezzo alla fronte ,ma il colpo non la uccise. Morì più tardi per una seconda e tremenda ferita provocata da una scure. Al cadavere fu asportata la materia cerebrale . La calotta cranica fu troncata con un taglio rozzo. La ragazza poi fu sottoposta ad un'operazione terribile proprio mentre stava agonizzando.


Nessuno ha saputo dare una spiegazione a questa morte atroce! Si può pensare ad una strega atrocemente torturata, anche perché alla povera infelice venne fratturata in più punti la mandibola prima di essere uccisa. Oltre a queste ferite, sono state riscontrate del fratture al bacino riportate quando la ragazza doveva avere circa dodici - tredici anni, saldatesi per processo naturale. I giornali dell'epoca parlarono della scoperta come di un " giallo medioevale mentre alcuni studiosi dell'epoca erano più a favore dell'ipotesi che la ragazza in questione fosse stata una vera e propria amazzone in quanto molti popoli nordici accoglievano tra i guerrieri le rappresentanti del sesso femminile che per statura, forza fisica e carattere battagliero, dimostravano di poter stare alla pari con gli uomini anche nelle imprese belliche. Diodoro Siculo nel "Les grandes enigmes de l'Univers", un'opera di cui ci sono rimasti ben pochi brani, parla della Libia dicendo che " esisteva una razza governata dalle donne, che combattevano al posto degli uomini. Esse abitavano un'isola della palude Tritonis chiamata Hespera, prossima all'oceano, che circonda la terra….Era vicina all'Etiopia e la sua montagna più alta, elevandosi sulle sponde dell'Oceano, era detta dai Greci Atlas". Logicamente non possiamo ritenere le indicazioni geografiche corrispondenti a quelle odierne, né accettare la cosa come ci viene proposta da Diodoro Siculo, alcuni riferimenti in ogni caso danno da pensare! Diodoro ci parla, infatti, della palude Tritonis e vi sono scienziati di fama, da Much ad Alexandrev che pensano di poter identificare in questa palude gli ultimi resti di Atlantide, prima affioranti, poi sprofondati a poco a poco, fino alla scomparsa totale. Uno storiografo iberico Cavegal ,accenna ad amazzoni viste cavalcare cavalli e cammelli nell'odierna Colombia, dove sono stati rinvenuti resti preistorici di questi mammiferi. Anita Seppilli, nell'opera " Poesia e Magia", scrive, non a caso:" la loro arma è l'ascia doppia e il loro scudo a forma di semiluna, ed uccidono l'uomo simili a Ishtar, simili alle donne di Lemno o alle Danaidi" A Lemno, un'isola delle Sporadi, si celebrava un rito della fertilità, preceduto dall'astensione sessuale, in cui gli uomini venivano simbolicamente uccisi. Le Danaidi sono le cinquanta mitiche figlie di Danao, re di Argo, che, costrette a sposare contro voglia i loro cinquanta cugini, decisero di sopprimerli nel corso della loro prima notte nuziale.  Richiamandoci alla Colombia è opportuno notare come in alcune tradizioni il dio bianco Bochica e la sua compagna vengano designati con gli appellativi di uomo e donna - cavalli, implicanti una fusione tra la natura umana e quella animale. E' la fusione che sta probabilmente alla base delle varie leggende. Le Amazzoni furono guerriere? Certo: anche gli Sciti hanno le loro belle e fiere puledre con il volto ed il torso femminili; il parallelo con le Amazzoni non ci può sfuggire.

Inserito da Cristina Genna Blogger

 

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