(di Sara Passante) La Struttura di Richat, meglio conosciuta come l”Occhio del Sahara’, è una struttura circolare situata nel Deserto del Sahara vicino ad Ouadane, in Mauritania.
La struttura, che molti la associano ai molluschi ammoniti, ha un diametro di circa 45 Km e per millenni è rimasta nascosta. La formazione geologica è diventata oggetto di ricerca ed uno dei soggetti più fotografati del Nord Africa, grazie alle missioni spaziali e all’utilizzo dei satelliti.
L’Occhio del Sahara è formato da anelli concentrici formati in maniera alternata da tipi di rocce di età diverse, con le rocce più resistenti all’erosione che formano le creste. La sua forma circolare è difficile da vedere, anche se i lati della struttura in molti punti sono alti 200 metri rispetto al punto depressivo più basso. Oggi all’interno vi è anche una miniera di rame mentre sono poche le persone che ci vivono all’interno.
Quella che sia l’origine della Struttura di Richat è ancora un mistero. In principio si pensava potesse essere un cratere da impatto, proprio a causa della sua forma circolare. Proprio per questo motivo agli astronauti della missione ‘Gemini IV’ nel 1965 venne chiesto di cercare dall’altro altre formazioni circolari, intorno alla Struttura di Richat, che potessero ricondurre a strutture da impatto. Proprio il non ritrovamento di altre formazioni fece scartare questa ipotesi.
Successivamente, e ancora oggi, si è pensato che l’origine della formazione si potesse far risalire ad un rialzo simmetrico, messo a nudo poi dall’erosione. Questa teoria è stata portata avanti da due geologi canadesi. I due uomini sostenevano che la struttura si fosse formata più di 100 milioni di anni fa in seguito alla separazione della Pangea, causata dalla deriva dei continenti.
In particolare i due studiosi sostenevano che, durante l’allontanamento del Sud America e dell’Africa attuali, la roccia fusa venne spinta in superficie formando una cupola geologica, successivamente crollata a causa dell’eruzione dell’Occhio. L’eruzione ha inoltre creato gli anelli, consumati a ritmi differenti, che oggi caratterizzano la struttura.
Le rocce sedimentarie presenti nel centro hanno un età tardo-protozoica, circa 251 milioni di anni fa, mentre quelle più esterne vengono fatte risalire ad un età ordoviciana, circa 400 milioni di anni fa. All’interno della struttura vi è anche presenza di quarzite che determina il diverso grado di erosione della struttura, formando le geometrie concentriche, anche se il motivo per il quale presenta una struttura così circolare rimane un mistero.
All’interno dell’Occhio del Sahara è stato anche possibile individuare tracce di attività umane risalenti a migliaia di anni fa, infatti sono stati anche rinvenuti aghi, punte di lance e chiusure.