NEW YORK - Il Pentagono tenterà di trasferire la soldatessa Chelsea Manning in un carcere civile, così che possa sottoporsi alle terapie legate al passaggio di genere sessuale. Lo fanno sapere ufficiali della Difesa Usa. L'ex analista dell'intelligence, in precedenza all'anagrafe Bradley, è stata condannata ad agosto a 35 anni di detenzione per aver diffuso documenti riservati di esercito e dipartimento di Stato al sito WikiLeaks nel 2010. Un generale dell'esercito ha poi convalidato le sentenze, aprendo la strada al ricorso alla Corte d'appello penale militare. A seguito della condanna, Manning ha annunciato la volontà di vivere come una donna e di chiamarsi Chelsea, cambiamento di nome approvato lo scorso mese da un tribunale civile e non contrastato dall'esercito.

A Manning è stata diagnosticata più volte dai medici militari una disforia di genere, nel suo caso la condizione di sentirsi una donna in un corpo di uomo. Un medico militare ha approvato le terapie, tra cui quelle ormonali, ma il piano necessita di ulteriori valutazioni. Manning a marzo ha contestato formalmente il ritardo nei trattamenti. Per l'esercito è la prima volta nella storia che un soldato transgender pone una richiesta simile. Si è aperto così un dilemma per il dipartimento della Difesa: come trattare un soldato per il disturbo diagnosticato senza violare le politiche militari? Le persone transgender non possono servire nell'esercito e il dipartimento della Difesa non fornisce tali terapie. Al contempo, Manning non può essere congedata dal servizio, mentre sconta i 35 anni di pena. 

Secondo alcuni ufficiali, tenere la soldatessa in un carcere militare impedendole così di sottoporsi alle terapie potrebbe essere considerato una punizione crudele e inusuale. Il segretario alla Difesa, Chuck Hagel, lo scorso mese ha dato all'esercito l'approvazione per elaborare un piano di trasferimento con il Federal Bureau of Prisons, che fornisce invece simili terapie ai detenuti. "Nessuna decisione di trasferire la soldatessa Manning in una struttura carceraria civile è stata presa e questa decisione, di certo, dovrà bilanciare adeguatamente i bisogni medici della militare con il nostro dovere di tenerla dietro le sbarre", ha dichiarato il segretario alla stampa del Pentagono, retroammiraglio John Kirby. Le due agenzie stanno iniziando a discutere delle possibilità legate al trasferimento, riferiscono due ufficiali a condizione di anonimato. 

Le richieste di Manning in proposito non sono state diffuse pubblicamente, ma in un documento lei ha specificato "tre tipi di trattamento". Il primo prevede la possibilità di una Real-Life Experience (RLE), ovvero assumere il ruolo del genere cui la persona sente di appartenere, in questo caso come una donna. Ciò non è però possibile nel carcere militare maschile di Leavenworth in cui l'ex analista è detenuto. La seconda possibilità è la terapia ormonale, che cambia alcuni tratti fisici come seno, crescita di barba, voce. La terza è
 
l'operazione chirurgica, su cui Manning non è stata specifica. Domenica scorsa, Hagel ha aperto uno spiraglio sulle persone transgender nelle forze armate, dicendo che i divieti "devono continuamente essere rivisti". Non ha spiegato se creda che il bando debba essere cancellato, ma ha detto che "qualsiasi americano che voglia servire il Paese dovrebbe avere l'opportunità di farlo, se risponde ai requisiti ed è in grado".
fonte: LaPresse/AP)