La donna divina: Maria Callas

La donna divina: Maria Callas

il mistero del destino e delle coincidenze. Il mistero di una passione che travolge i valori di tutta una vita; il mistero di una morte. Tanti misteri racchiusi in un unico nome...

Ormai è moltissimo tempo da quando la cantante Anna Maria Cecilia Sophia Kalogeropoulou, conosciuta da tutti col nome di Maria Callas, esalò l'ultimo respiro nel suo appartamento di Parigi. Maria Callas, l'unica Maria Callas. Regina della lirica che ha incantato le platee di tutto il mondo: con l'unicità della sua voce unita all'incredibile bravura nelle sue interpretazioni. Unica artista al mondo capace di vestire i suoi personaggi con una drammatica energia. Donna dal fascino irresistibile e dalla personalità travolgente; per il suo temperamento unico e la sua stravaganza, venne definita “metà tigre e metà strega”.
Tutti quanti i suoi ammiratori però, la chiamavano “la Divina”.

Ma chi era realmente Maria Callas?
Fuori dai palcoscenici Maria, era una donna sola. Infatti “la Divina”, travolta dalla sua fama, fu costretta a rivestire il ruolo assegnatole dai suoi ammiratori. Anche la sua nascita fu caratterizzata da un'atmosfera particolare, infatti Anna-Maria, venne alla luce in una sera dove infuriava una bufera pazzesca, il 23 dicembre 1923; tant'è che le poche persone che possono ancora testimoniare l'accaduto: affermano che mai a New York si è più verificata una bufera come quella. L'infanzia della Callas fu burrascosa, come del resto tutta la sua vita, infatti non le era consentito di prendere parte alle lezioni di canto; che la madre obbligava a sostenere alla sorella maggiore Jackie. Maria inizio ad avvicinarsi alla musica, spiando le lezioni della sorella, mentre era costretta a sostenere i lavori domestici che la madre gli commissionava di volta in volta, Maria non ebbe mai la possibilità di frequentare accademie prestigiose. Dopo un'infanzia vissuta all'ombra della sorella Jackie, sarà proprio un'altra donna omonima della sorella maggiore a togliere ancora qualcosa alla “Divina”. Infatti Jackie Kennedy, vedova del presidente americano J.F.K. assassinato a Dallas nel 1963; oscurò l'amore che c'era tra Maria e l'uomo che le fece perdere letteralmente la testa: l'armatore miliardario 
Aristotele Onassis, che proprio come lei partito dal nulla, divenne una celebrità.


 


 

L'intensa storia d'amore tra Onassis e la Callas ancora oggi e raccontata da moltissime genti. Infatti la loro storia, ha davvero rappresentato il massimo; tant'è che il “Times”, intitolava la loro vicenda amorosa “Love and Money”.  Il sogno di Maria cioè quello di convogliare a nozze con Onassis, lo rese pubblico confidandolo ad alcuni giornalisti durante un intervista. Aristotele Onassis, smenti pubblicamente di voler sposare “la Divina”, infatti da li in poi l'imprenditore americano si tolse definitivamente la maschera, mostrando così il suo vero volto; non perdendo occasione di umiliare e disprezzare pubblicamente Maria.  La Callas in seguito alle continue angherie di Onassis, decise di tornare al suo destino: il canto. Ma purtroppo quel destino le aveva chiuso la porta per sempre. Ormai il troppo tempo lontano dai teatri e le continue umiliazioni subite, avevano contribuito a toglierle la grinta e l'audacia che da sempre l'avevano contraddistinta.  Il matrimonio tra Aristotele Onassis e Jackie Kennedy, aveva inferto il colpo di grazie alla “Divina”. Infatti dopo questo evento Maria Callas non riusci più a tornare in se, tant'è che i pochi intimi che la Callas, frequentava in quel burrascoso e travagliato periodo, affermavano che Maria vivesse costantemente rinchiusa nella sua camera da letto, rintontita di sonniferi. Ormai della “divina” non rimaneva soltanto che il ricordo, infatti il 16 settembre 1977, Maria Callas morì nella sua casa di Parigi. Il medico che compilò il referto, che constatava il decesso scrisse : “infarto”.
Ma siamo realmente sicuri che la Callas morì di arresto cardiaco?

 



 


Le perplessità in merito alla controversa vicenda della morte della cantante, sono tutt'ora vive. Non venne eseguita alcuna autopsia sul corpo del soprano, anche i funerali si svolsero tre giorni dopo la data del decesso, senza che a nessuno ne amici ne parenti fu permesso di vedere la salma. Altro particolare davvero enigmatico è che secondo le persone che organizzarono il funerale, dissero che il testamento, che Maria Callas aveva scritto, affermava che dopo il decesso la cantante avrebbe voluto esser cremata. La cosa insolita fu che tale testamento non fu mai rinvenuto. La cremazione secondo la legge francese, tutt'ora in vigore, afferma che la salma deve essere cremata almeno 24ore dopo le esequie, la salma di Maria fu cremata immediatamente dopo la fine del rito religioso.  Le ceneri della cantante lirica, furono deposte in un piccolo loculo, nei sotterranei di un cimitero di Parigi, ma in seguito a dei rilevamenti, si venne a scoprire che il loculo era vuoto. Nel 1980 secondo fonti molto vicine all'ormai ex-cantante lirica, le ceneri appartenute a Maria Callas sarebbero state disperse nel Mar Egeo. Il dubbio che la sua morte, non sia stata per cause naturali, viene da un biglietto scritto di suo pugno, ritrovato all'interno di un libro di preghiere, nella sua camera da letto. All'interno del libro, in un foglio azzurro, con l'intestazione dell'Hotel Savoye una data: Estate '77. Sotto la data c'era scritto AT, sigla che dovrebbe significare “a Titta”, la Callas chiamava così il marito Meneghini, cinque semplici righe, tratte dai versi della “Gioconda del Ponchielli”; quelle che Maria scrisse in quel biglietto:

In questi fieri momenti, Tu sol mi resti. E il cor mi tenti. L'ultima voce

del mio destino, ultima croce del mio cammin”.
 

Perchè la Callas scrisse quei versi, tralasciando la parola suicidio?

Quale messaggio voleva comunicare? La vita e le vicende di Maria, sono davvero intrinseche di tristezza e mistero, quello che a lasciato scritto in quel biglietto è l'ultimo grande enigma, tra i tanti che hanno accompagnato tutta la sua esistenza, tutto il suo destino. Pensando alla Callas oltre che alle tante incomprensibili vicende ed al nefasto destino, la cosa più grande ed irresistibile è il ricordo della sua voce unito alla unicità della sua bellezza, in una parola “Divina”.

 

Inserito da Cristina Genna Blogger

 

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