- Verso la fine del XIX sec. il primo proprietario e costruttore della villa, Luigi de Negri, mandò in rovina la sua Società della Pescicoltura del Regno d’Italia nel Mar di Posillipo, che aveva sede proprio alla Gaiola.
- Nel 1911 il Capitano di Vascello marchese Gaspare Albenga, per far ammirare la costa alla marchesa Boccardi Doria, fece incagliare l’incrociatore corazzato San Giorgio sulla secca della Cavallara, proprio in prossimità della Gaiola.
- Nel 1926 la villa era collegata alla terraferma da una rudimentale teleferica. In una notte di tempesta il cavo si spezzò mentre una signora tedesca, Elena Von Parish, stava rientrando sull’isola. La donna venne rapita dal mare e sparì. Hans Praun e Otto Grumbach, che ospitavano la donna alla Gaiola, furono talmente scossi dalla vicenda che si suicidarono: uno subito, e l’altro qualche tempo dopo aver fatto ritorno in Germania.
- Maurice Sandoz, titolare della nota casa farmaceutica, abitò sull’isola negli anni 1950, ma finì in una clinica psichiatrica dove si suicidò convinto di essere finito in bancarotta.
- Il barone tedesco Paul Karl Langheim negli anni a cavallo del 1960 fece brillare di vitalità quell’angolo di Posillipo, organizzando feste ed incontri mondani. Un periodo tanto splendente da mandarlo rapidamente sul lastrico.
- Fu allora che Giovanni Agnelli acquistò la villa (Agnelli è famoso anche per aver subito numerosi lutti in famiglia) che la tenne pochi anni e la rivendette a Paul Getty, magnate del petrolio, nel 1968. A lui tutto filò liscio fino al 1973, quando la ‘ndrangheta rapì il figlio. Dopo l’amputazione di un orecchio del ragazzo, la famiglia Getty pagò un riscatto di 17 milioni di dollari.
- Nel 1978 l’isola passò a Gianpasquale Grappone, detto Ninì, creatore del Loyd Centauro. Finì in galera travolto dai debiti, ed il giorno in cui la villa fu messa all’asta, la moglie Pasqualina Ortomeno morì in un incidente stradale.
Se la storia della Gaiola vi ha incuriositi e siete decisi a farci un salto, avete tutta la mia comprensione; si tratta di luoghi di incantevole bellezza in cui i costoni rocciosi e alte falesie di tufo giallo napoletano scavate e modellate dal vento e dal mare, si fondo coi colori e i profumi della macchia mediterranea, regalando scorci e paesaggi mozzafiato. Grotte e fondali ricchi di reperti archeologici romani, resti di ville marittime, approdi, ninfei, peschiere sono visibili tutt’oggi sopra e sotto la superficie di un mare azzurro e meraviglioso che non potrà non conquistarvi.
Inserito da Cristina Genna Blogger
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