Certamente la città romana di Pompei è il sito archeologico più conosciuto al mondo, consentendo ai suoi visitatori di assaporare la vita quotidiana di quasi 2 mila anni fa.
A farle concorrenza potrebbe essere un complesso funerario romano ottimamente conservato portato alla luce da un gruppo di archeologi.
Situato a circa 70 chilometri a nordest di Venezia, il sito rappresenta il più grande sito dell’antica Roma scoperto in Italia nell’ultimo secolo e, come Pompei, è stato preservato da un disastro naturale.
Il sito si trova fuori le antiche mura della colonia romana di Iulia Concordia, oggi parte del comune di Concordia Sagittaria. In maniera simile a Pompei, sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., la colonia romana fu colpita da una catastrofica inondazione avvenuta nel 5° secolo d.C., seppellendola sotto una coltre di detriti e sedimenti che ne hanno garantito la perfetta conservazione nei secoli.
Rimasto inaccessibile per quasi 1500 anni, il complesso comprende un podio alto quasi due metri e largo sei, con i resti di due eleganti sarcofagi nella parte superiore. Come riporta Ansamed, lo scavo è stato finanziato dalla Regione Veneto grazie ai fondi dell’Unione Europea, sotto la direzione della Soprintendenza veneta per i Beni Archeologici.