Quando si parla di misteri, di fatti inspiegabili, di eventi spaventosi, cerchi irrimediabilmente di darne una spiegazione scientifica, lo sforzo che fai è quello di rendere razionale ciò che, in apparenza, non lo è. Ma quando ti accorgi che, per certe realtà non c’è spiegazione che tenga, alla fine prefrisci liquidare i pensieri, che ti si affollano nella mente, con la solita esclamazione “che bufala!”. La scienza si ferma di fronte a questi enigmi, che ritornano a spaventare ogni volta che ti scorre davanti agli occhi una foto dal contenuto inspiegabile.
Per dimostrarti quanto labile possa essere il giudizio razionale e quanto invece più veloce il diniego di fronte a queste stesse realtà, abbiamo preparato un test: ti facciamo scorrere 6 immagini storiche alla cui vista proverai inizialmente un senso di repulsione ma che, subito dopo, ti faranno scattare un altra reazione. Guarda prima le foto.
John Shaw Torrington (1825 - 1 ° gennaio 1846) è stato un maresciallo e esploratore britannico nella Royal Navy . E 'stato parte della ormai nota come spedizione perduta di Franklin , una spedizione della Royal Navy per trovare il Passaggio a Nord Ovest , una spedizione scomparso misteriosamente, tra cui il leader, Sir John Franklin e tutto l'equipaggio. Il suo corpo fu riesumato conservato nel 1984, per tentare di determinare la causa della morte. è l'esempio meglio conservato di un corpo da Tollund uomo trovato nel 1950.
Passaggio a Nord Ovest spedizione
Torrington faceva parte della spedizione di Franklin per trovare il Passaggio a Nord Ovest, una rotta marittima che sarà confine Nord America a nord, attraversando il Mar Glaciale Artico e collegando la Stretto di Davis e la Stretto di Bering . Sono partiti daGreenhithe , Inghilterra su 2 navi HMS Terror e HMS Erebus , il 19 maggio 1845. E 'stato stimato che il viaggio sarebbe durato tre anni, per cui le imbarcazioni sono stati forniti con le disposizioni che hanno incluso più di 136.000 chili di farina, 3.684 litri di alcool e 33.000 chili di carne in scatola, zuppa di verdure. Tuttavia, nessuno è venuto a sentire o vedere di nuovo l'equipaggio. 2
Ricerca spedizioni
Molti altri equipaggi stavano cercando i perduti Franklin spedizione, ma nulla di significativo è stato scoperto fino al 1850, quando del cibo in scatola e tre tombe contenenti i corpi mummificati di Torrington, William Braine e Giovanni rovine sono stati trovati nella pietra, Hartnell. Torrington aveva apparentemente morto circa sette mesi della spedizione, che porta a domande, perché i membri sono morti così presto. Nel 1976, le tombe sono stati trasferiti a Isola di Beechey (ora Nunavut , Canada ) e lapidi (si presume essere l'originale) sono stati trasferiti al Centro Storico Principe di Galles in Yellowknife . 5 Nel 1980, l' antropologa Owen Beattie ha deciso di analizzare gli organismi per cercare di risolvere il mistero.
Autopsia
Dopo essersi assicurati che i discendenti di Torrington erano a conoscenza del piano, team di Beattie ha iniziato a lavorare il 17 agosto 1984. La bara Torrington, sepolto in profondità nel ghiaccio, ha costretto il team di antropologi di scavare Beattie difficile raggiungerlo. Quando la bara è stata aperta ha fatto vedere come erano ben conservate le parti esterne della Torrington, a quanto pare non era molto diverso dal giorno che inhumo. Per sbrinare il corpo, il team ha deciso di versare acqua sul ghiaccio e e scongelare lentamente. Una volta scongelato è stato spogliato di esaminarla. Essi hanno scoperto che Torrington era molto malato, al momento della sua morte, e così sottile che le costole potrebbero essere visti come solo pesava circa 38,5 kg. Dopo aver eseguito i campioni di tessuto autopsia e prendere, il team è stato quello di analizzare quello che avevano scoperto.
I tessuti ha rivelato che il corpo di Torrington era stato tenuto sulla barca mentre la sua tomba è stata scavata; in quasi tutte le aree significative è stato accertato che si sono verificati autolisi e la definizione a livello cellulare era molto povera. Il suo cervello era completamente scomparso, lasciando solo un "liquido granulare giallo". I polmoni hanno mostrato cicatrici precedente tubercolosi e recenti segnali di una polmonite . Analisi Tossicologia ha mostrato alti livelli di piombo nei capelli e le unghie, il team ha concluso che Torrington era morto di polmonite , dopo aver sofferto di più complicazioni nei polmoni, aggravato da avvelenamento da piombo. L'antropologo Beattie ipotizzato che la fonte della intossicazione era sciroppata cibo, che a quel tempo erano sigillati con il piombo. Altri test hanno rivelato alti livelli di piombo nei tre corpi e alcuni hanno concluso che questa è stata la causa principale per la spedizione non è riuscita. e pubblicati fotografie di Torrington, in una condizione stabile, tra cui la rivista popolare rivista che lo ha reso uno di nome delle personalità più importanti del 1984. La fotografia, ristampato in tutto il mondo, ha ispirato James Taylor a scrivere la canzone "The Man Frozen".
Ilse Koch
Stiamo per raggiungere il poco edificante podio della classifica delle donne più cattive di sempre: il quarto posto, dopo la serial killer Mary Ann Cotton, è occupato da Ilse Koch, nata nel 1906 e morta nel 1967, e conosciuta per la sua smisurata crudeltà nel campo di concentramento di Buchenwald, di cui il marito Karl Otto Koch fu comandante dal 1937 al 1941. La donna infatti è anche nota come “Die Hexe von Buchenwald”, la strega di Buchenwald, o “Buchenwälder Hündin” la cagna di Buchenwald, o ancora “Buchenwälder Schlampe”, la donnaccia di Buchenwald.
La sua storia è raccapricciante: da ragazza definita gentile e allegra, Ilse si trasforma con il nazismo in un autentico mostro con uno spiccato senso dell’orrido; capace di atrocità ancora più feroci di quelle probabilmente inflitte dai soldati maschi, Ilse fu nominata capo supervisore del gruppo femminile del campo di concentramento di Buchenwald. Qui, sostenuta anche dalla posizione di potere del marito, la donna diede libero sfogo alle sue più recondite e orripilanti fantasie.
Oltre a torturare e uccidere lei stessa molti detenuti, rimase tristemente famosa per i suoi “trofei”: collezionava infatti pezzi di pelle umana dei deportati uccisi, foderando lampade, stampe istoriate e oggetti che teneva in casa; pare che la sua tavola fosse imbandita di teschi umani rimpiccioliti e mummificati e che conservasse altri pezzi di corpi umani in vaschette. Esistono ancora alcune orribili fotografie dei suoi “souvenirs” umani e fu l’unica, in tutta la follia nazista, a conservarli con tanta cura.
Ilse Koch fu arrestata e processata dal tribunale militare di Dachau, fu condannata all’ergastolo ma poi fu rilasciata; date le numerose proteste, la corte tedesca la processò nuovamente e nuovamente fu condannata a vivere in carcere per sempre; ma nel 1967 Ilse si impiccò nella sua cella, dopo aver scritto una lettera al figlio. Appare quasi paradossale che una donna del genere possa anche aver generato la vita, oltre che toglierla calpestando qualunque genere di rispetto; e appare assurdo che possa aver nutrito una forma di pentimento scrivendo quell’ultima lettera e compiendo l’atto estremo del suicidio. Una donna così non poteva sapere cos’era la pietà. Una donna così fatico anche a chiamarla essere umano.
Questa donna che vedete qui in alto in realtà è morta: accanto a lui ha posato il marito, che ha voluto scattare la foto, per costruirsi un alibi. L’ha truccata e vestita di tutto punto, facendo credere fosse ancora viva: questo due giorni dopo averla uccisa. Per quanto macabro possa essere il fatto in sé, osserva lo sguarod della donna, che sembra voler comunicare tutta la sua tragedia e l’orrore a cui ha assistito.
Questa figura scura che vedi sul letto di un ospedale, è stata ripresa dalle telecamere della sorveglianza: nessuno è riuscito a spiegarsi cosa fosse. C’è chi ha pensato si trattasse in realtà di una presenza demoniaca, appollaiatasi sul corpo di un paziente, deceduto poco prima, al quale strappare via l’anima. Per quanto la spiegazione ti possa sembrare inverosimile, è, ad oggi, un mistero: nessuno è riuscito a identificare precisamente i contorni di questa ombra e, soprattutto, a svelarne l’identità.
Questa foto, scattata nel lontano 1945, non ha bisogno di molte spiegazioni: un uomo si schiantato con la sua auto contro un palo della corrente elettrica, ma non è sbalzato fuori dalla vettura com’è sarebbe dovuto accadere secondo la dinamica dell’incidente. Gli agenti hanno recuperato il corpo, che si trovava letteralmente appeso ai cavi: cosa potrebbe essergli mai successo?
Starai pensando “Tutte bufale”, ma se ti sei soffermato a scrutare le singole immagini per più di un paio di minuti, è perché anche tu hai cercato razionalmente di dare una spiegazione all’impossibile: non riuscendovi, hai preferito archiviarle come qualcosa che non appartiene alla sfera del possibile. Eppure sono fatti realmente accaduti, ma così spaventosi che la tua mente preferisce definirli, invece, come “fatti inventati”.
Inserito da Cristina Genna Blogger
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